"Senza precedenti": Ten Hag attacca i dirigenti della Bayer dopo il licenziamento


Il Bayer Leverkusen ha esonerato il suo allenatore dopo sole tre partite ufficiali. L'olandese Erik ten Hag è già stato costretto a lasciare il suo incarico, ha confermato lunedì il club della Bundesliga.
Ten Hag ha commentato il licenziamento tramite la sua agenzia, SEG. "La decisione presa stamattina dalla dirigenza del Bayer Leverkusen di sospendermi è stata una sorpresa assoluta", si leggeva nel comunicato di lunedì sera. Ten Hag ha aggiunto: "Separarsi da un allenatore dopo sole due partite di campionato è senza precedenti".
L'olandese ha sottolineato il cambiamento della squadra e ha spiegato di aver bisogno di più tempo per il processo. La dirigenza non era disposta a concedergli quel tempo, cosa di cui Ten Hag "si rammarica profondamente". Ha continuato: "Credo che questo non sia mai stato un rapporto basato sulla fiducia reciproca".
A poche settimane dal suo insediamento, i dubbi sull'allenatore sembravano crescere internamente. Già prima della partita di Brema, la rivista "Kicker" aveva descritto la preparazione e i discorsi di ten Hag come critici. Ora la rivista scriveva che ten Hag aveva "già infranto le regole a più livelli". Il che è appropriato: né prima né dopo la partita di Brema aveva ricevuto alcuna espressione pubblica di fiducia dai suoi superiori.
Secondo Kicker, la rapida partenza è dovuta non solo al disastroso inizio di stagione, ma anche a conflitti interni. Ten Hag si è pubblicamente opposto a una potenziale cessione di Granit Xhaka, nonostante il direttore sportivo Simon Rolfes avesse dichiarato che lo avrebbe lasciato andare se si fosse trattato di una situazione vantaggiosa per entrambi. Inoltre, l'allenatore ha chiesto pubblicamente ulteriori acquisti in diverse occasioni, il che avrebbe causato ulteriore irritazione all'interno del club.
Simbolo del malcontento all'interno del Bayer, completamente riformato, fu la discussione tra Schick e l'argentino Exequiel Palacios su chi dovesse tirare il rigore prima del gol del 3-1. Andrich in seguito affermò addirittura di essere stato lui, in qualità di capitano, il primo a porre fine alla disputa in campo e a ordinare a Schick di tirare.
"Abbiamo troppe persone che pensano solo ad altro. Abbiamo troppe persone che pensano solo a se stesse. La partita è andata così: ognuno ha giocato per sé. Ognuno ha corso per conto proprio", si è lamentato il capitano Andrich dopo il pareggio contro l'SV Werder Brema.
FOCUS